Il reiki come una scienza

COSA E' IL  REIKI

Possiamo dare una spiegazione scientifica del reiki? Il reiki è una scienza? Queste sono le prime domande che una persona si pone nel momento in cui desidera accostarsi al reiki; alcuni aspetti di guarigione, vengono in questi tempi , analizzati e compresi da un punto di vista scientifico. Si cerca di analizzare in profondità l'aspetto scientifico che ne determina la peculiarità di questa disciplina di guarigione naturale; si formulano teorie relative alla metodologia in cui il Reikista fa sì di trattare e far intervenire i campi elettromagnetici generati da ogni cosa che possiamo definire vivente. Andando ad analizzare il nostro corpo possiamo già accertare, da studi scientifici, che vi siano passaggi di correnti elettriche che fluiscono dal cuore attraverso tutto il sistema circolatorio, che è permesso dalla soluzione del sangue che è immersa come una soluzione salina. Tutto ciò costituisce il modo in cui il corpo ha un sistema di regolazione su se stesso..

Il nostro sistema nervoso ha un collegamento diretto con tutti gli organi presenti ed i rispettivi tessuti di pertinenza, ed il tutto viene regolato in maniera elementare ma alquanto affascinante dal cervello che ne regola l'attività specifica. Il cuore è la parte primaria, dal quale il passaggio elettrico riceve un'ulteriore spinta; nel nostro sistema di vasi sanguigni con oltre 80.000 km, passa l'elettricità toccando tutti i punti e tutte le cellule. La composizione delle cellule, è strutturata in cristalli liquidi, le quali sono inserite presso membrane cellulari,inserite nelle guaine mieliniche dei nervi ed in zone fibrose; ogni singolo cristallo produce un effetto piezoelettrico nel momento in cui subisce una pressione, e perciò i cristalli hanno una produzione di corrente elettrica pressocché costante.

Tali correnti, come raggi laser producono vibrazioni che viaggiano all'interno del fisico e si irradiano a livello circostante; l'effetto che ne produce e che si identifica a livello visuale come un termometro della salute, è l'Aura o corpo aurico. Il tambureggiamento e la sua ritmicità, creano in contemporanea una corrente che agisce in misura biologica sui tessuti. Successivamente si passa al livello seguente del sistema nervoso, i quale ricopre il sistema nervoso centrale, chiamato perineurio Per sistema nervoso si intende un'unità morfo-funzionale caratterizzata da un tessuto altamente specializzato nell'elaborazione di segnali bioelettrici. Nei Vertebrati, un'altra caratteristica fondamentale del sistema nervoso sta nella sua duplice collocazione anatomica: distinguiamo un nevrasse, collocato all'interno di un rivestimento costituito da tre strati fibro-vascolari (meningi) situato all'interno del cranio e del canale vertebrale, e un sistema extra nevrassiale che comprende tutte le strutture che decorrono all'esterno dello scheletro osseo. La presenza del rivestimento meningeo fa distinguere due grandi spazi bio-umorali in cui il Sistema Nervoso è immerso: il liquor cerebrospinale e lo spazio extravascolare. Inoltre il sistema nervoso ha il compito di coordinare le diverse funzioni dei nostri organi.

Le cellule nervose sono dotate di sensibilità che permette di ricevere, riconoscere e trasmettere tutti gli stimoli fisici e chimici provenienti dall'esterno e dall'interno del nostro organismo. L'interfaccia che viene a costituirsi tra i due ambienti è detta barriera ematoliquorale. Il tessuto nervoso è composto da tre elementi fondamentali: la cellula nervosa (neuroni) composta da un soma, detto anche corpo cellulare, e dai suoi prolungamenti (assone o neurite e i dendriti). Nel nevrasse la glia, ovvero tutte le cellule non nervose, che distinguiamo in astroglia, oligodendrooglia e ependimoglia e nel nervo periferico la cellula di Schwann. Il tessuto connettivo fibroso e i vasi venosi e arteriosi. La distinzione tra sistema nervoso centrale e periferico fa riferimento alla provenienza dei prolungamenti della cellule nervose ed al fatto che il rivestimento dei prolungamenti (assoni e/o dendriti) sia costituito dagli oligodendrociti (mielina centrale piuttosto che dalle cellule di Schwann (mielina periferica). Microscopicamente distinguiamo i seguenti organi del Sistema Nervoso: centrale: encefalo, telencefalo, diencefalo, cervelletto tronco dell'encefalo, midollo spinale periferico, radici spinali, plessi, gangli paravertebrali, tronchi nervosi o nervi propriamente detti, con i loro rami terminali e collaterali.

Il sistema nervoso compie tre principali funzioni: sensoriale, integrativa (che include: pensiero, memoria, ecc.), motoria. In senso lato possiamo attribuirgli un ruolo "computazionale" di informazioni che viaggiano sotto forma di perturbazioni del potenziale di membrana delle cellule e che vengono elaborati nell'ambito di complessi sistemi di accoppiamento tra evento elettrico ed eventi biochimici entro dei compartimenti specifici dello spazio intercellulare che chiamiamo sinapsi. Il sistema nervoso è un complesso di organi specializzati capaci di raccogliere e riconoscere stimoli provenienti dall'esterno e dall'interno dell'organismo, elaborando risposte effettrici coordinate di tipo volontario e involontario (queste ultime dette anche attività riflesse); la specificità di questo sistema trova, nell'uomo, il suo pieno compimento nelle manifestazioni della sfera psichica (personalità psicologica e caratteristiche individuali).

Organizzazione generale Il sistema nervoso dell'uomo è composto di due parti: il sistema nervoso centrale (SNC) e il sistema nervoso periferico (SNP). Il SNC, o nevrasse, viene a sua volta distinto in encefalo e midollo spinale, contenuti rispettivamente all'interno del cranio e del canale vertebrale. L'encefalo è costituito da: tronco encefalico (bulbo o midollo allungato, ponte di Varolio, mesencefalo), cervello (diencefalo e telencefalo) e cervelletto. Il Sistema Nervoso Centrale ENCEFALO L’encefalo si trova nella cavità cranica, protetto dalle ossa craniche e dal liquido cefalorachidiano. Esso si compone di: Il cervello Gli emisferi cerebrali (telencefalo) Il diencefalo Il cervelletto Il mesencefalo Il ponte del Varolio. Il midollo allungato. Emisferi cerebrali Una fessura longitudinale divide il cervello in due emisferi, congiunti unicamente per mezzo del corpo calloso; ciascun emisfero è diviso dalle scissure in cinque lobi: frontale, parietale, temporale, occipitale ed insula. Ciascun emisfero cerebrale è esternamente costituito da sostanza grigia denominata corteccia cerebrale, essa é suddivisa in strisce chiamate circonvoluzioni o giri ed è la parte più importante del cervello, perché contiene i centri delle varie funzioni cerebrali (motilità, sensibilità delle parti del corpo, vista, udito, linguaggio, ecc..). Funzioni Negli emisferi cerebrali avvengono, in generale, tutte le funzioni coscienti, vale a dire : l’analisi, l’integrazione e l’interpretazione delle sensazioni, il controllo dei movimenti volontari, l’uso e l’interpretazione del linguaggio e tutte le altre funzioni mentali. Diencefalo È quella parte di encefalo che è localizzata fra il cervello ed il mesencefalo.

Consiste di strutture circostanti il terzo ventricolo e più esattamente: il talamo, l’epitalamo, il subtalamo e l’ipotalamo. -Talamo : è una grossa massa rotondeggiante di sostanza grigia, situata in ciascun emisfero cerebrale (talamo di sinistra e di destra) ai lati del terzo ventricolo. Funzioni Interpretazione cosciente di sensazioni grossolane di dolore, di temperatura e di tatto: -stazione di passaggio degli impulsi che si dirigono verso la corteccia cerebrale, -coinvolto nelle componenti emozionali delle sensazioni, -responsabile della sensazione di benessere o di malessere, -coinvolto nei meccanismi di all’erta e di veglia, -coinvolto nella produzione di complessi movimenti riflessi. Ipotalamo Sostanza grigia circondante il chiasma ottico, costituisce il peduncolo ipofisario, lobo posteriore dell’ipofisi, i corpi mammillari e le regioni adiacenti.

Funzioni Centro vegetativo elevato, esercita un controllo ed integra le funzioni vegetative: -stazione intercalata tra la corteccia cerebrale ed i centri vegetativi inferiori, -importante parte delle vie nervose per mezzo delle quali le emozioni influenzano le funzioni corporee, -parte importante del meccanismo di controllo dell’attività della ghiandola ipofisaria anteriore (la quale fa parte del sistema endocrino). -regione importante nel meccanismo di mantenimento dell’equilibrio dei liquidi e centro essenziale nei meccanismi di veglia e di allerta, -regione importante nel meccanismo della regolazione dell’appetito e perciò della quantità di sostanze alimentari introdotte, -probabilmente esplica vari controlli sulle funzioni riproduttive, regione importante nel meccanismo di mantenimento della normale temperatura del corpo. Cervelletto:è il secondo organo, per grandezza,dell’encefalo umano.

Possiede due emisferi e una parte centrale detta verme, inoltre la sostanza bianca interna è disposta in modo caratteristico a formare il cosiddetto albero della vita. Funzione -controllo del sinergismo dell’azione muscolare, -riflessi posturali, -equilibrio. Dal punto di vista funzionale, esiste uno stretto legame tra il sistema craniosacrale e il sistema nervoso centrale, il sistema nervoso autonomo, il sistema neuromuscoloscheletrico e quello endocrino. Il liquor circola tra la meninge aracnoide e la pia madre ed è destinato alla protezione dell’asse nervoso centrale. L’apporto di liquido all’interno del sistema avviene tramite il plesso coroideo, che consente il passaggio di liquido dal sistema vascolare a quello ventricolare del cervello. Il plesso coroideo seleziona inoltre i soluti che passano dal sangue al sistema craniosacrale. Il liquido che passa attraverso il plesso corioideo è noto come liquido encefalorachidiano.

Questo liquido viene riportato nel sistema venoso dai villi aracnoidei, che sono concentrati soprattutto nel seno venoso sagittale situato all’interno della volta cranica, ma possono essere trovati in numero considerevole anche in ogni altra parte del sistema di drenaggio venoso intracranico. Il sistema idraulico semichiuso è costituito dalla dura madre e dalle strutture in essa contenute. La membrana durale è fondamentalmente impermeabile al liquido encefalo rachidiano racchiuso al suo interno. Il flusso del liquido in entrata e in uscita dal sistema avviene tramite speciali strutture tissutali (i plessi coroidei e i villi aracnoidei) che si trovano sotto un sistema di controllo omeostatico. È proprio in virtù di tali meccanismi di entrata e di uscita che il sistema viene definito “semichiuso”. Il liquor si rinnova circa 3 volte nell’arco della giornata e la quantità di esso è di circa 150 ml.. I meccanismi omeostatici sono quei meccanismi di autocorrezione e di autoequilibrio che dipendono dai circuiti di feedback. Grazie a questi meccanismi omeostatici, i sistemi biologici sono in grado di adattarsi, di secondo in secondo, ai costanti cambiamenti dell’ambiente esterno ed interno. Involucri del midollo spinale e dell’encefalo Poiché il midollo spinale e l’encefalo possiedono una struttura delicata e compiono funzioni vitali, la natura li ha provvisti di un doppio involucro protettivo: quello esterno, costituito dall’osso, infatti le vertebre circondano il midollo e le ossa craniche (l’encefalo), quello interno consiste di membrane conosciute con il nome di meningi.

Tre membrane diverse costituiscono le meningi: la dura madre, l’aracnoide e la pia madre. Encefalo e midollo spinale, tra loro in continuità, sono collegati alla periferia (l'ambiente interno e quello esterno all'organismo) tramite sistemi di fibre nervose riunite in fasci: i nervi (rispettivamente encefalici, o cranici, e spinali). L'insieme dei nervi, con i gangli e i recettori annessi, costituisce il SNP. Il sistema nervoso (sia il SNC che il SNP) può poi essere distinto in un compartimento "somatico", deputato alla vita di relazione, le cui funzioni sensitive ed effettrici sono sotto il controllo della coscienza, e un compartimento "viscerale", deputato alla vita vegetativa (il sistema simpatico: ortosimpatico e parasimpatico) che presiede alla sensibilità dei visceri, all'attività di secrezione ghiandolare e alla motilità della muscolatura liscia localizzata nelle pareti dei vasi e della maggior parte dei visceri del corpo umano. Per mezzo del SNP, il SNC riceve stimoli dalla periferia e controlla l'attività di tutti gli organi cui invia i suoi impulsi. Elementi micro - e macroscopici Gli organi del nevrasse sono formati da cellule nervose o neuroni; questi, a loro volta, sono costituiti da un corpo cellulare, da un prolungamento assonico (o neurite) a conduzione efferente dal corpo cellulare e da prolungamenti dendritici a conduzione afferente verso il corpo cellulare. Al posto del connettivo, che svolge funzioni trofiche e di sostegno negli altri organi, il sistema nervoso ha la glia (o nevroglia); negli organi del nevrasse, il connettivo si trova soltanto intorno ai vasi che si addentrano in profondità nel parenchima. In ciascun organo nervoso si può così distinguere una architettura neuronale, una gliale e una vascolare. All'interno del nevrasse è contenuto un sistema di cavità tra loro comunicanti (canale centrale del midollo spinale, IV ventricolo, acquedotto mesencefalico, III ventricolo e ventricoli laterali dell'encefalo), tappezzate dall'ependima e contenenti liquido cefalorachidiano (liquor).

Quest'ultimo viene prodotto dai plessi corioidei, che si costituiscono per il particolare rapporto che l'ependima contrae, in particolari zone della parete ventricolare, con formazioni vascolari. Il nevrasse, infine, è rivestito dalle meningi (dura madre, aracnoide, pia madre), che lo separano dalla superficie interna della cavità cranica e del canale vertebrale. Da un punto di vista macroscopico, il SNC appare costituito da sostanza grigia (le cellule nervose e le fibre amieliniche) e sostanza bianca (le fibre nervose mieliniche), diversamente organizzate nelle formazioni assiali (il midollo spinale e il tronco encefalico) e in quelle soprassiali (cervello e cervelletto, sostanzialmente): nel midollo spinale, la sostanza grigia si trova in posizione centrale, intorno al canale ependimale, mentre quella bianca sta all'esterno, raccolta in fibre a decorso per lo più longitudinale; nel tronco encefalico, la sostanza grigia si suddivide in numerosi nuclei, mentre quella bianca decorre frammista a essi in fibre a direzione variabile; nelle formazioni soprassiali, la sostanza grigia costituisce una vera e propria corteccia esterna che racchiude la massa di fibre costitutive della sostanza bianca, nella profondità della quale si trova altra sostanza grigia (che, a livello del cervello, è raccolta principalmente nelle formazioni diencefaliche - talamo, ipotalamo ecc. - e nei cosiddetti nuclei della base - corpo striato ecc.-), il tutto suddiviso in due metà simmetriche, dette emisferi: emisferi cerebrali ed emisferi cerebellari.

Organizzazione funzionale Due sono i grandi compartimenti del sistema nervoso: sensitivo e motore, o effettore. (1) Il compartimento sensitivo è costituito da nervi, gangli, nuclei e vie nervose centrali; il primo neurone (protoneurone) è sempre localizzato alla periferia, in recettori specifici (vista e olfatto), oppure in gangli del SNP; i centri e le vie che fanno seguito a esso si trovano nelle formazioni assiali: gli stimoli, attraverso questo percorso, raggiungono le formazioni soprassiali. Tre sono le sensibilità diverse su cui è fondato il sistema nervoso umano: specifica, generale somatica (a sua volta divisa in protopatica, cioè ricca di contenuti emozionali, ed epicritica, povera di questi e quindi meglio discriminabile) e generale viscerale. (2) Il compartimento effettore comprende: a) i centri somatomotori del midollo spinale e del tronco encefalico, dai cui motoneuroni derivano rispettivamente le fibre nervose motorie dei nervi spinali e di quelli cranici; b) il complesso di fibre somatiche dei sistemi piramidale ed extrapiramidale che controllano quei motoneuroni; c) i centri nervosi somatici della corteccia telencefalica e dei nuclei grigi della base e delle altre formazioni sottocorticali da cui partono i due sistemi suddetti; d) i centri visceroeffettori del midollo spinale e del tronco encefalico, che concorrono alla formazione di due distinti gruppi di centri nervosi: ortosimpatici, localizzati nel midollo spinale) e parasimpatici (nel tronco encefalico e nel tratto sacrale del midollo spinale); e) i nervi viscerali che da questi derivano; f) i centri nervosi viscerali di corteccia telencefalica, ippocampo, nuclei della base, talamo, ipotalamo e cervelletto che svolgono le funzioni superiori. Rendiamoci conto che le cellule del nostro cervello per la metà sono perineurali.

Ogni tipo di lesione genera un campo elettrico che avverte il cervello del danno subito, chiedendo l'intervento di cellule riparatrici composte da globuli bianchi e cellule cutanee mobili, le quali si adattano in modo pratico alla zona lacerata, Ogni variazione produce un diverso potenziale elettrico che può diventare molto sensibile e quindi reattivo al cambiamento dei campi magnetici esterni Le nostre mani sono ricoperte di migliaia di campi che interagiscono fra di loro. La frequenza degli impulsi di un guaritore è mille volte maggiore di un normale individuo. Può accadere che oltre ai campi biomagnetici, ci siano emissioni di raggi infrarossi, ed altri tipi di emissioni fotoniche.

Quando un guaritore pone le sue mani sul corpo del trattato, il campo biomagnetico attivato dalle mani sarà più intenso dell'organo trattato e quindi la sua pulsazione avrà una frequenza necessaria per la cura di quest'ultimo.

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